DETTI E PROVERBI
Alcune delle pił famose espressioni popolari della tradizione
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Nei secoli alcune espressioni sono diventate modi di dire, ancora in uso nella forma dialettale o italianizzata, significativi per capire lo spirito padovano. Si riferiscono spesso a stili di vita popolari o contadini, ma se sono rimasti così vivi nell'uso comune è perché esprimono situazioni comuni e che senza tempo che si realizzano solamente in forme un po' diverse. Di seguito ne vengono riportati alcuni, tra i più diffusi con, a lato, la traduzione letterale in italiano e il significato traslato.
Restare in braghe de téa Rimanere in mutande Dichiarare bancarotta. Si riferisce alla prassi, introdotta anche grazie all'intervento di Sant'Antonio, preoccupato per la crescita costante delle condanne alla prigione dei debitori insolventi che lasciavano così in città le famiglie ridotte a mendicare, di permettere al condannato di dichiarare bancarotta battendo violentemente 3 volte il sedere ricoperto solo dai sottili pantaloni di tela, sulla "Pietra del vituperio" ancora visibile all'interno del Palazzo della Ragione, ammettendo pubblicamente la propria colpa.
Piantare un ciodo Piantare un chiodo Contrarre un debito
Andare al cinema Bianchini, co' 'a testa sui cussini Andare al Cinema Bianchini, con la testa sui cuscini. Lo spettacolo che i poveri potevano permettersi era quello dei propri sogni. Spesso è usata solo la prima parte.
Prima de Nadàe fredo no fa, braghe d'istà. Dopo Nadàe el fredo xe pasà, braghe d'istà Prima di Natale freddo non fa, pantaloni estivi, dopo Natale il freddo è passato, pantaloni estivi. Utilizzato per giustificare l'impossibilità di acquistare i più costosi capi invernali.
Te sì come l'oco de Bepi che traversa el canae p'andare a casa a bévare Sei come l'oca di bepi che va a casa per bere Fai un sacco di cose per arrivare alla soluzione che hai sotto il naso. Spesso è usata solo la prima parte.
Col suto va ben anca 'a tempesta Col tempo secco, va bene anche la tempesta In tempi di siccità, qualsiasi tipo di pioggia va bene, in tempi difficili, ci si adatta a qualsiasi situazione porti un po' di sollievo.
'Vanti col Cristo che 'a procesion s'engruma Avanti col Cristo che la processione si blocca Esortazione ad andare avanti con le attività per non bloccare anche quella di chi segue. Spesso è usata solo la prima parte.
Boca sarà no ciapa mosche/musàti Bocca chiusa non prende mosche/zanzare Chi sta zitto non ottiene nulla
Chi no fa, no sbaja Chi non fa, non sbaglia Solo chi non prende l'iniziativa è esente da errori, sbagliare è umano
Xe pèso el tacòn del buso E' peggio la toppa del buco Il rimedio è peggiore del danno
El soe magna 'e ore Il sole mangia le ore Il tempo non è mai abbastanza e bisogna sbrigarsi
A Candelòra de l'inverno semo fora, ma se piove o tira vento, de l'inverno semo dentro A Candelora (il 2 febbraio) dell'inverno siamo fuori, ma se piove o tira vento, nell'inverno siamo dentro Se il tempo è buono per l'inizio di febbraio, il gran freddo invernale è passato.
A San Martìn, castagne e vin A San Martino castagne e vino Per celebrare S. Martino (11 Novembre), data corrispondente all'inizio del riposo agricolo e al cambiamento di podere di mezzadri e braccianti e delle loro famiglie, si mangiavano le castagne accompagnate dal vino novello.
A man sgorlàndo Scrollando le mani Senza nulla in mano, senza portare quello che ci si sarebbe aspettati
Avere i oci da pesse stracco Avere gli occhi da pesce stanco Avere uno sguardo triste o un'espressione leggermente intontita
Butare in aséo oppure Butare in vaca Buttare in aceto o Buttare in vacca Svilire, rovinare tutto quel che si è fatto fino a quel momento
Cavarse 'na spissa Togliersi un prurito Togliersi una soddisfazione oppure esaudire un desiderio personale
Na onta e na ponta Una lode e un rimprovero Il bastone e la carota
Drito come un ganso da becàro Dritto come il gancio del macellaio Spesso riferito ad un furbo che cerca di sembrare onesto o ad una situazione poco chiara che però si vuol far apparire limpida
Testa da àmoi Testa per gli amoli Gli amoli sono piccole prugne selvatiche. Significa essere sciocco, svagato
Andarghe el sangue en acqua Andargli il sangue in acqua Perdere ogni entusiasmo
Longo come l'ano dea fame Lungo come l'anno della fame Che sembra non finire mai
Te sì come 'a mussa del strassaro Sei come l'asina dello straccivendolo Sei conosciuto dappertutto, conosci tutti
Bronsa cuèrta (o coèrta) Brace coperta Come la brace coperta di cenere che sembra spenta, ma in realtà è ancora rovente. Finto calmo, acqua cheta
Busèto e botòn Asola e bottone Si dice di persone molto unite che passano il tempo in fitte conversazioni
Indrìo come la coda (o ea còa) del musso Indietro come la coda dell'asino Molto in ritardo
Inamorà come un pitto Innamorato come un tacchino Innamorato cotto
Magnàrghe i risi in testa Mangiargli il riso in testa Surclassarlo
Muso duro e bareta fracà Faccia dura e berretto ben calcato sulla fronte Atteggiamento di chi non guarda in faccia a nessuno, è di poche parole e di ancor meno gentilezze
No ghe xe né Cristi né Madone Non ci sono né Cristi, né Madonne Non ci sono Santi, non c'è nessuna possibilità, nemmeno l'intervento divino
Saltare i fossi par longo (o par eòngo) Saltare i fossi per la lunghezza Fare cose impossibili
Come ciuciare un musso pa' i ferri oppure Come ciuciare un caenasso ruggine Come succhiare un asino dalla parte della ferratura oppure Come succhiare un catenaccio arrugginito Non ricevere nessuna soddisfazione da quel che si sta facendo
Alcune espressioni, ancora molto in voga, non necessitano di una vera traduzione ma utilizzano metafore la cui origine si è persa nella storia
Dai tempi de Marco Caco Da tempo immemorabile, in un passato lontanissimo
Dare/ciapare la carne Fare/ricevere una ramanzina
Vecio come el cuco Vecchio come il Mondo
Ebete/ simpio come il pantàn Tonto/stupido come il fango
Essere un màsaro Essere selvatico, sciupafemmine, grande e grosso
Fare un spolvaròn Fare una scenata, un putiferio
Incartarsela Rassegnarsi
Averghe el morbìn Non riuscire a stare fermo
Jeja nera Miseria nera
Portar pégola (o pégoea) Portare sfortuna
Andare a brècani o in tanta malora (o maeòra) Andare in un posto molto lontano e isolato
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